Ayurveda e Digestione:

ciò che digeriamo

Namastè!
Oggi vorrei parlarvi della digestione. Uno degli insegnamenti dell'Ayurveda è che noi “non siamo ciò che mangiamo, ma piuttosto ciò che digeriamo”. L’affermazione che spesso sentiamo "Tu sei quello che mangi" fa riferimento al fatto che in Ayurveda si dà molta importanza al buon funzionamento della digestione perché è un fattore basilare per il mantenimento della buona salute, poiché il cibo di cui si nutre una persona può anche essere della migliore qualità ed il più adatto, ma se non viene digerito correttamente può creare a lungo andare diversi problemi di salute.
 

il risultato di una digestione non corretta è la formazione di ciò che in Āyurveda viene detto Ama, (in sanscrito Ama significa “crudo”, “non cotto”), quindi il cibo diventa tossico. Tutto nell’individuo avviene a più livelli, così anche la digestione e l’azione di Agni (fuoco digestivo) si ripercuotono sempre non solo sul corpo ma anche sulla psiche e sullo spirito.

Come indicazione generale, il cibo ingerito raggiunge il tratto finale del piccolo intestino nel giro di 6-8 ore; l'eliminazione delle scorie e dei residui indigeribili inizia circa 24 ore dopo la deglutizione e sono necessari ben 36 giorni per completare il processo digestivo. Il tempo medio di passaggio dei residui di cibo non digeriti nell'intestino umano è di 50 ore nell'uomo e di 57 ore nella donna, con ampie variazioni.

La maggior parte delle persone è consapevole del processo digestivo "grossolano" in cui il cibo viaggia attraverso il tratto gastrointestinale, separando i nutrienti dai rifiuti. Tuttavia, siamo generalmente inconsapevoli che una volta che questo processo è finito, il corpo continua con il processo digestivo "sottile", che è quello che va a formare i Dhatu (tessuti) nel nostro corpo.
Parleremo di questo argomento in un’ altro articolo, prossimamente.


L’Ayurveda ci offre molteplici tecniche e pratiche per mantenere in equilibrio il nostro fuoco digestivo.

Qui di seguito alcuni suggerimenti:

- Medita regolarmente: gli studi confermano sempre più i cambiamenti genetici che si verificano con la meditazione regolare, che può aiutare a ripristinare l'omeostasi del corpo, compresi i processi che controllano la digestione.

- Non mangiare troppo: quando mangiamo più cibo di quello che il nostro stomaco può digerire, produciamo più acido, causando quindi reflusso e indigestione. Inoltre, la quantità di enzimi digestivi prodotti potrebbe non essere in grado di trasformare completamente il volume di cibo ingerito, il che porta a una maggiore formazione di gas e/o gonfiore. L'Ayurveda raccomanda di lasciare vuoto un terzo o un quarto del nostro stomaco al fine di favorire la digestione. Ecco un modo semplice per misurare una porzione ideale di cibo per un pasto in base alle dimensioni del tuo corpo: unisci le due mani “a mo di coppa”. La quantità raccomandata di cibo per un pasto è l'equivalente di due manciate di cibo che riescono a stare nella mano.

- Sorseggia il tè allo zenzero durante il giorno e durante i pasti: lo zenzero è conosciuto in Ayurveda come il "rimedio universale" per i suoi numerosi benefici per il corpo, ed è stato usato per più di 2.000 anni per trattare i problemi digestivi. Lo zenzero può rilassare la muscolatura liscia dell'intestino, alleviando così i sintomi di gas e crampi.

- Evita di mangiare quando non sei sereno: avrai sicuramente notato che le tue emozioni influenzano la tua digestione. Potresti avere bruciore di stomaco quando sei sotto stress, perdere l'appetito quando ti senti triste, o viceversa, abbuffarti. Possiamo affermare brevemente che esiste una relazione intima tra il nostro cervello e il nostro intestino, e la nostra digestione risponde ai pensieri e alle emozioni. Quando sperimentiamo una situazione che interpretiamo come stressante, i segnali provenienti dal cervello possono alterare la funzione nervosa tra lo stomaco e l'esofago, causando il bruciore di stomaco. Quando lo stress è molto alto, il cervello invia segnali alle cellule immunitarie dell'intestino che rilasciano sostanze chimiche che portano all'infiammazione. Questa infiammazione può quindi portare a malassorbimento, fino ad arrivare ad essere intolleranti verso alcuni cibi. L’Ayurveda consiglia di astenersi dal mangiare quando siamo sotto l’influenza di emozioni negative e di ristabilire l’umore magari attraverso una passeggiata in natura o ascoltando musica o facendo “Nadi shodhana”.

Loredana Stranges, terapista ayurvedica

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